“A volte il destino è strano”. È una sentenza fissa, ma ugualmente vera, nella vita così come nello sport. Lo sa bene il centrale del Torino Alessandro Buongiorno, che nella giornata di ieri ha segnato il suo primo gol in maglia granata in Serie A. Con la rete messa a segno contro la Sampdoria il difensore è (a suo modo) entrato nella storia della società piemontese, a meno di 24 ore dal giorno più atteso dal popolo torinista in toto. Classe ‘99, Buongiorno sta, partita dopo partita, realizzando il sogno di ogni tifoso: brandire il vessillo della squadra tifata sia da bambino, quella della propria città. Già, perché Alessandro (Ale per amici e compagni) è un ragazzo del Filadelfia, nato a Torino e cresciuto con un unico stemma cucito sul petto. Un ragazzo del Filadelfia appunto, che questo pomeriggio ha letto il nome di chi, con quello stemma e in quello stadio è entrato nella leggenda.  Buongiorno a Superga ricorda gli invincibili del Torino @Footballnews24 Torino, Buongiorno e il gol figlio del destino Il pensiero non può dunque che andare lì, al 4 maggio 1949. Quel “giorno di pioggia” in cui il Torino di capitan Mazzola conquistò (al costo della propria vita) l’epiteto di “Grande”. Diciotto giocatori, due allenatori, tre dirigenti, un massaggiatore, ...