Nella magica storia del calcio abbiamo assistito ad imprese incredibili che ci hanno sempre più attratti verso questo sport. Nel calcio nulla è scontato e questo fondamento trova radici in miriadi di esempi: come lo scudetto vinto dal Verona di Bagnoli del 1984 che, contro ogni pronostico, vinse una delle stagioni più difficili della storia della Serie A. Quell’anno nel nostro campionato militavano fenomeni del calibro di Maradona, Platini, Zico, Socrates, Rummenigge e Falcao. Un altro avvenimento storico fu la vittoria del Leicester in Premier League con Claudio Ranieri che riuscì a far vincere un campionato inglese ad una squadra diversa dalle “big six”. Ma le grandi vittorie non arrivano solo alzando trofei, lo sa bene Davide Nicola che, dopo aver fatto lo stesso con il Crotone, è riuscito a salvare dalla retrocessione anche la Salernitana, autrice di un ottima prestazione anche contro la Sampdoria, da una retrocessione certa grazie ad uno sprint finale giunto nelle ultime partite che ha mantenuto i campani nella massima categoria. Tuttavia non sempre arrivano questi interventi divini, e quest’anno la squadra che sta deludendo di più in Serie A è la Sampdoria. Dejan Stankovic, Sampdoria – @livephotosport I fattori concatenanti che hanno portato a questo delicatissimo momento di stagione sono davvero molti e, oltre ai frequentissimi errori tecnici, ci sono altri problemi che ammorbano lo spogliatoio blucerchiato. Sia sul campo che fuori l’ambiente è contagiato da alcuni elementi che hanno compromesso lo sforzo compiuto dai ragazzi e dalle persone più preparate come il tecnico Dejan Stankovic, che si è legato alla causa più di quanto si aspettasse lui stesso. L’aberrante inizio stagione condotto da Marco Giampaolo aveva già fatto intravedere le lacune di una squadra che stava venendo smembrata da anni senza mai essere rinforzata. Giocatori importanti del calibro di Mikkel Damsgaard, Morten Thorsby, Karol Linetty, ...